Italia, miglior candidata per diventare il paese europeo pioniere nella lotta al cambiamento climatico

Il pianeta Terra – la nostra casa, e quella delle persone che amiamo – sta bruciando. 

Il cambiamento climatico, rapido e inesorabile, sta destabilizzando il mondo in cui viviamo. La scienza è oramai unanime: col passare del tempo, diventa sempre più difficile (e di conseguenza sempre più improbabile) riuscire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra abbastanza velocemente per evitare la catastrofe.

Ciò significa che presto (fra pochi anni) potremmo raggiungere un punto di non ritorno che porterà al collasso generalizzato degli ecosistemi viventi, e con loro la fine della nostra civilizzazione.

Nonostante scienziati, imprenditori e attivisti – specialmente delle giovani generazioni – chiedano di prendere delle misure urgenti per evitarlo, la maggioranza dei leader politici non sembra voler prendere impegni concreti per scongiurare questa catastrofe annunciata.

Come ha dichiarato recentemente il segretario generale delle Nazioni Unite, i leader politici stanno semplicemente mentendo: dicono una cosa e ne fanno un’altra.


Questo qui sopra è un riassunto della situazione attuale sul cambiamento climatico, ispirata dal video divulgativo “We WILL Fix Climate Change!“ – che vi invito a guardare per avere una rinfrescata veloce sulla situazione e per mantenere un minimo di speranza nel futuro dell’umanità (io lo guardo nei momenti di disperazione più acuti).


Da oramai più di 12 anni lavoro – direttamente o indirettamente – su problematiche legate al cambiamento climatico; per tutto questo tempo sono quindi stato esposto a queste informazioni, lavorando a contatto con comunità scientifiche, associative e imprenditoriali attive su questi temi.

Nonostante questo, sorprendentemente, solo da un paio d’anni ho preso piena coscienza del problema; solo da poco la mia coscienza ha deciso di ascoltare il vero, profondo messaggio che sta dietro queste informazioni. Prima di allora, tutto questo era più che altro un rumore di fondo che stava lì e che non ero capace di accettare a pieno (la mia intuizione mi dice che ci sia qui qualche meccanismo psicologico di autodifesa, ma non ho ancora avuto modo di approfondire).

Il messaggio a cui mi riferisco è molto semplice: stiamo andando incontro ad una catastrofe.

Se pensate che esagero vi invito a (1) rileggere quello che ho scritto sopra (2) documentarvi e, solamente in seguito, (3) a contattarmi per convincermene (per mesi ho cercato articoli, persone e risorse capaci di persuadermi che non poteva essere vero: come ci avevo sperato!).

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Un luogo che ti rende felice

Questo lo slogan di Farm Cultural Park, un progetto che ho scoperto nei giorni scorsi a Favara, un paesino della “periferia” siciliana che mai avrei visitato se non fosse stato per scoprire questo luogo.

Nato 12 anni fa dall’energia e dall’amore degli instancabili Andrea e Florinda, Farm è un centro culturale indipendente che ha inventato un nuovo modo di fare cultura e che ha trasformato una cittadina apparentemente senza importanza in una destinazione culturale europea e mondiale. Partendo da edifici abbandonati e quasi in rovina, Farm ha fatto azioni di restauro minimalista e li ha letteralmente riempiti di arte, installazioni ed alberi – una sorta di Palais de Tokyo siciliano per la sua estetica architettonica.

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Villa Buonaccorsi, ecco la svolta.

Villa Buonaccorsi diventerà pubblica, sarà il Ministero ad esercitare la prelazione. È di oggi l’annuncio del presidente della Regione Francesco Acquaroli, che finalmente prende posizione in modo chiaro.

Comunicato stampa del 6 ottobre, associazione VILLAE.

L’associazione VILLAE è nata all’inizio del 2020, in piena pandemia, in seguito a una mia iniziativa per riunire alcuni amici e colleghi europei (di cui alcuni della zona, qui nelle Marche) intorno alla missione comune di far (ri)diventare la Villa un bene comune, accessibile ed inclusivo.

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Pensieri sulla Villa Buonaccorsi

La Villa Buonaccorsi è in vendita all’asta, lo sapevi?

Quando l’ho saputo qualche mese fa, mi è sembrata subito una bella opportunità per immaginare che cosa questo luogo potrebbe diventare di bello, come potrebbe servire il territorio e le comunità, che cosa potrebbe accogliere di nuovo ed attraente.

L’obiettivo di questo piccola pubblicazione è di condividere qualcuna delle mie riflessioni e magari creare contatti con chi, come me, sta riflettendo sul tema e sente di avere cose da dire.

Se non conosci la Villa, ecco un link (in inglese) con delle belle foto e qualche informazione.


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