NON LEGGETE i GIORNALI – la dieta mediatica di Francesco Cingolani sul blog Pandemia

immagine: URBAN APERTURE(S) – una teoria dell’informazione urbana | issuu.com/immaginoteca

 

Qualche tempo fa il mio amico e collega Luca Conti mi ha chiesto di descrivergli la mia dieta mediatica: si tratta di raccontare come mi informo, quali sono i miei mezzi e le mie fonti per l’informazione.

L’espressione dieta mediatica mi sembra particolarmnete appropriata: credo che la sfida della tecnologia e dell’informazione del futuro sia la gestione sostenibile di grandi quantità di dati e informazioni, al fine di evitare fenomeni sempre più frequenti di saturazione e information overload.

Ripropongo di seguito il mio contributo, originariamente pubblicato su pandemia.info

“Non leggete i giornali!”

Inizierei dicendo che non leggo giornali.
O meglio: non è che proprio non li legga mai, è solo che i quotidiani (sia online che cartacei) non sono un riferimento per il mio flusso di informazioni.
La mia centrale è twitter (sono @immaginoteca), nel quale mi piace mescolare contatti personali e professionali, e che uso come una via di mezzo fra un aggregatore di informazioni e un social network.
Ogni volta che trovo un blog o una persona che potrebbe interessarmi, lo aggiungo al mio twitter.
Se leggo una notizia di attualità che potrebbe interessarmi, allora lì mi piace andare ad appronfondire su un giornale, dove un giornalista professionista ha scritto sull’argomento.

Questo mio “non leggere i giornali”, che anni fa sarebbe potuto sembrare una cattiva abitudine derivata da una certa pigrizia, è diventata oggi una scelta consapevole e matura.
Sono convinto che la miglior risposta all’aumento massivo della quantità di informazioni accessibili sia l’affermazione e il potenziamento della nostra capacità di selezionare e filtrare l’informazione.

Se anni fa leggevamo i giornali, oggi per me è impossibile pensare di condurre una vita sana ed equilibrata -a proposito di dieta!- leggendo i giornali, seguendo i feed di twitter e facebook, scrivendo mail e leggendo i blog.
Alcune di queste cose vanno eliminate. Non possiamo assorbire tutto.

Ho realmente bisogno di sapere qual’è la notizia in prima pagina?
Ho realmente bisogno di sapere che cosa stanno facendo i miei amici in questo momento?
Ho realmente bisogno di sapere qual’è il fatto più grave accaduto questa settimana sul pianeta terra?

Alora forse è meglio concentrarsi sulle cose più vicine a noi, che sono nella nostra stanza o nella nostra città.
Forse a volte respirare è meglio di leggere. 
Forse è meglio pensare che consumare informazione.

Allora io, per stare a dieta, ho deciso di concentrare la maggior parte del mio flusso di informazioni su twitter, che è il mio filtro principale per quanto riguarda la mia vita digitale.
Da lì mi muovo per approfondire gli argomenti più significativi e, spesso, per incontrare a quattr’occhi la gente che ho conosciuto.

Per approfondimenti sull’attualità, ecco alcuni punti di riferimento.
Per l’Italia uso a volte La Repubblica e il Corriere della Sera. Per la Francia, Le Monde. Per la Spagna,Publico e a volte El Pais (quest’ultimo soprattutto per la sezione culturale).

Per l’informazione specializzata in architettura e l’innovazione sociale (che sono i miei principali ambiti professionali) i miei riferimenti sono ecosistemaurbano.org e dezeen.com.
Su twitter, l’informazione specializzata funziona con una strtuttura a nodi attraverso i quali passa l’informazione rilevante. So che seguendo @urbain_ posso essere aggiornato sulle ultime novità di architettura e urbanistica in Francia. Andrea Graziano è un nodo fondamentale per l’architettura parametrica in Italia e, infine, Ethel Barana Pohl che ho amichevolmente denominato la “princesa del twitter”, è il nodo principale per l’architettura e l’innovazione in Spagna.

Luca Conti è un blogger e giornalista marchigiano che ho avuto modo di conoscere prima tramite twitter e poi di persona a Madrid, poco tempo fa. In questa occasione io e Domenico Di Siena l’abbiamo accolto nello studio Ecosistema Urbano, con il quale collaboro.

Luca, recentemente ha scritto per Tekneco un articolo sui nuovi strumenti web per la partecipazione, citando le nostre esperienze di architetti. L’articolo è proprio qui sotto e Luca ne parla anche nella sua intervista all’evento Ecomondo.

Oltre all’interesse per l’innovazione e le nuove tecnologie, condivido con Luca la spinta verso il minimalismo, una corrente che in un certo senso ho scoperto grazie a lui.

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